Lo sapevate che…

Lo sapevate che…

Category : CURIOSITÀ

LO SAPEVATE CHE…

 

  1. Contrariamente all’opinione popolare, gli umani – l’homo sapiens – non sono gli unici primati che posseggono pollici opponibili, anche le scimmie, i lemuri del Madagascar e i tarsi, piccoli primati arboricoli dagli enormi occhi che vivono nelle Filippinepossono opporre il pollice all’indice. Ciò che rende la mano umana unica nel regno animale è la capacità del mignolo e dell’anulare di ruotare attraverso il palmo per incontrare il pollice, grazie alla flessibilità unica delle articolazioni carpometacarpali di queste dita, nel mezzo del palmo. Si parla di “opposizione ulnare” e aggiunge alla mano umana un’impareggiabile presa e capacità di afferrare gli oggetti. Questa caratteristica si è sviluppata dopo il tempo di Lucy, un antenato umano diretto, vissuto circa 3,2 milioni di anni fa.

 

  1. Le unghie della mano crescono da 1,8 a 4,2 mm al mese: un po’ più di giorno e d’estate, meno di notte e d’inverno. Nella mano destra la crescita è più veloce perché la maggiore attività dei muscoli fa affluire più sangue. Nei mancini è il contrario.

 

  1. La mano è un frequente strumento di misura. Può misurare una quantità (una “mano” di farina) o una distanza (il pollice). La mano serve inoltre a contare, ed il sistema decimale deriva probabilmente dal numero di dita delle due mani.

Un’altra unità di misura definita dalla mano è il “miro” (in dialetto casalbuonese “u’ mir”) che è determinata dalla distanza tra la punta del pollice e dell’indice a mano aperta in massima estensione . Il “miro” era sovente utilizzato dai ragazzi nel dopo guerra nei giochi per strada[1].

[1](fonte, PasNov2013).

Unità di misura basate sulla mano:

  1. spanna (distanza tra le punte di mignolo e pollice di una mano aperta, circa 20 cm);
  2. palmo (larghezza della mano, 8-10 cm);
  3. pollice (dalla punta alla prima falange, 2,54 cm).

 

 

  1. LaCueva de las Manos è una caverna della Patagonia argentina: l’interno è costellato da 729 misteriose impronte di mani di adolescenti, quasi tutte sinistre, che risalgono a più di diecimila anni fa.

 

 

  1. La sindrome della mano aliena è un disturbo neurologico in cui una mano agisce in modo incontrollabile. L’inglese Karen Byrne, che ne ha sofferto dopo un intervento per curare l’epilessia, era diventata soggetta a crisi di autolesionismo durante le quali si schiaffeggiava da sola.

 

 

 

  1. Antonio Alfonsecae Frank Tolbertsono due sportivi famosi non tanto per la loro bravura (giocano rispettivamente nella Major League di baseball e nell’NBA), ma perché hanno entrambi sei dita per mano. Chissà che prese!

 

 

 

 

  1. A Monza, nel 2013 è stato effettuato il primo impianto di  mano bionica al mondo: in carbonio e titanio, con una pelle in silicone, si controlla con il pensiero proprio come un arto vero[2]. L’esperienza, però, non dev’essere stata delle più felici, se alla fine di dicembre il paziente ha restituito la sua protesi all’ospedale, con tanti ringraziamenti[3].

[1]MB NEWS – 20 Novembre 2013

La prima mano bionica su un uomo. Succede a Monza, dove Marco Lanzetta, luminare della chirurgia della mano e professore presso l’Istituto Italiano di Chirurgia della Mano a Monza, ha trapiantato su un paziente una estremità artificiale in sostituzione di quella ricevuta da donatore umano nel 2000 che lo scorso giugno, dopo una grave crisi di rigetto, fu necessario rimuovere.

Il paziente, Valter Visigalli, 48 anni, è stato il primo uomo ad aver beneficiato di un trapianto di mano monolaterale e il primo ad avere una mano “bionica”. Straordinari i tempi di recupero, l’uomo in poco più di due settimane è già in grado di guidare, scrivere e lanciare una palla.

“Abbiamo sostituito il trapianto da donatore umano – ha spiegato Lanzetta – con quello da ‘donatore tecnologico’. L’utilizzo di questa protesi di mano bionica apre importantissimi scenari per le persone che subiscono amputazioni di arti, e che potrebbe far diventare il trapianto di mano, se fatto in giovane età, una misura temporanea, nel caso vi siano effetti collaterali d rigetto o cali di funzione, come avvenuto per Valter. Questo perché in questi anni ha acquisito una rappresentazione cerebrale della mano e la sua muscolatura del braccio è stata allenata e sollecitata”.

La protesi, realizzata da un’azienda con sede a San Marino, è internamente in titanio e carbonio, ed esternamente in silicone.

 

[1]MB NEWS – 20 Dicembre 2013

Sembrava una storia a lieto fine. Invece questo Natale, per Valter Visigalli, 48 anni, primo uomo a beneficiare di una “mano bionica”, trapiantata lo scorso giugno da Marco Lanzetta, a Monza, presso l’Istituto italiano di chirurgia della mano, sarà un Natale da incubo. L’uomo, infatti, ha deciso di rinunciare all’arto di carbonio e titanio con rivestimento in silicone e lo ha restituito al chirurgo da cui è in cura da oltre 15 anni.

La notizia sta facendo rapidamente il giro del mondo. Visigalli, attraverso le parole della moglie, denuncia gravi problemi con l’arto, problemi che all’atto pratico impediscono di condurre una vita normale.

Visigalli, che a 13 anni perse la mano a seguito di un incidente, fu il primo trapiantato italiano, operato all’ospedale San Gerardo di Monza, da Lanzetta. Dopo 13 anni quella stessa mano gli è stata amputata perché il suo corpo la stava rigettando. Lo scorso giugno la buona nuova: l’arto bionico in sostituzione di quello umano, che apriva importanti scenari anche grazie ai primi positivi riscontri: tempi di recupero straordinari, l’uomo in poco più di due settimane era già in grado di guidare, scrivere e lanciare una palla.

Oggi, al contrario, il triste epilogo. Lanzetta pare sorpreso e deluso dalla decisione dell’uomo e della moglie e ha ipotizzato ad alcune agenzie motivazioni familiari e non sanitarie alla base della scelta di Visigalli.

 

 

  1. Alcune scritture geroglifiche come quella egizia, maya o azteca utilizzano spesso la mano per simboleggiare l’azione. L’etimografia della lingua cinese, svolta soprattutto con lo studio dei caratteri su bronzo, mostra come la mano sia spesso parte di ideogrammi, ad esempio per le parole “finestra” o “pennello/pittura”.

 

  1. La mano invisibile del mercatoè un concetto economico sviluppato dall’economista liberale inglese Adam Smith, secondo cui tutto si svolgerebbe come se una “mano invisibile” mettesse a posto le cose affinché la somma degli interessi particolari risulti in un interesse generale.

 

  1. Come mai abbiamo cinque dita e non sei o sette? Frutto dell’evoluzione, sicuramente, ma un gruppo di studiosi canadesi ha provato recentemente a dare una risposta più esauriente e completa.

Gli scienziati hanno scoperto che la transizione che ha portato alle cinque dita non è dovuta all’acquisizione di nuovi geni, ma alla diversa attivazione degli stessi: durante lo sviluppo embrionale dei topi (e dell’uomo) i geni connessi alla formazione delle dita codificano in due domini separati, mentre nei pesci le loro aree di competenza si sovrappongono.
Introducendo nei topi lo stesso tipo di regolazione che si osserva nei pesci, i roditori sviluppano sette dita per ogni zampa, una sorta di ritorno alle condizioni ancestrali dei vertebrati.

 

  1. Il palmo della mano non si abbronza anche se esposto al sole. Questo avviene per due fattori: il primo è la scarsità di melanociti, cellule che producono la melanina e che si trovano nella zona sottocutanea detta “strato malpidiano”. Il secondo fattore è lo spessore dello strato corneo, cioè della pelle superficiale: il palmo della mano e la pianta dei piedi hanno uno strato epidermico di consistenza maggiore di quello di altre parti del corpo. Duro e resistente, tale strato impedisce la melanogenesi, cioè il passaggio dei granuli di melanina che i melanociti normalmente inviano allo strato corneo superficiale. Un’avvertenza: la presenza, per la verità rara, di nei sul palmo della mano e sulla pianta del piede è un fatto anomalo che va controllato.

 

  1. Le impronte digitali sono un’impronta del DNA completamente unica che è diversa in ogni singolo essere umano. Non esistono due esseri umani al mondo che abbiano impronte digitali uguali.

 

  1. La lunghezza media della mano per le donne adulte è di 6,7 pollici. La lunghezza media per gli uomini è di 7,4 pollici

 

  1. Le unghie possono essere considerate delle “spie” dello stato di salute di un individuo: dal loro aspetto si possono infatti evidenziare carenze di minerali o vitamine, problemi al fegato, alla tiroide o stati di anemia. Alcuni segni rivelatori, a carico delel unghie, di uno stato di carenza sono fragilità, pallore o presenza di macchie

 

  1. Dal colore delle unghie e da quello della lunula, è possibile stimare il grado di ossigenazine del sangue

 

  1. Le unghie smettono di crescere dopo la morte. Questo mito deriva dal fatto che i corpi morti si restringono e la pelle si ritira, dando l’impressione che le unghie continuino a crescere.

 

  1. Strutturalmente, le unghie sono in realtà peli modificati

 

  1. Durante le guerre galliche, Giulio Cesare ordinò che i pollici dei prigionieri catturati venissero amputati, così che quando fossero tornati nel loro paese, fossero stati di esempio e non fossero più stati in grado di portare le armi. Questa pratica fu in seguito utilizzata in numerose guerre e nel commercio degli schiavi.

 

  1. Il 6% di tutti gli uomini e il 9,9% di tutte le donne sono mancini

 

  1. Ci vogliono fino a 6 mesi perché un’unghia cresca dalla radice fino alla punta

 

  1. Una recente ricerca della National Library of Medicine per la parola “mano” ha richiamato 145.978 articoli scientifici.

 

  1. Una ricerca recente di internet per la parola “mano” attraverso il motore di ricerca com ha richiamato 2.039.0195 pagine Web.

 

  1. Un terzo di tutte le lesioni acute che giungono in pronto soccorso coinvolgono gli arti superiori.

 

  1. Due terzi delle lesioni degli arti superiori si verificano in persone ancora professionalmente attive.

 

  1. Le lesioni da lavoro invalidanti più comuni negli Stati Uniti riguardano gli arti superiori, che rappresentano oltre un quarto di tutte le ferite da lavoro invalidanti. Un infortunio sul lavoro su sei che crea una disabilità coinvolge le dita

 

  1. Un quarto delle lesioni sportive coinvolge la mano e/o il polso.

 

  1. I bambini al di sotto dei sei anni sono maggiormente a rischio di lesioni da schiacciamento o ustioni alle mani.

 

  1. Quando lasciamo le nostre mani immerse per lungo tempo in acqua i polpastrelli e la pelle del palmo si raggrinzisce. Perché? Il meccanismo esatto non è noto, ma è chiaramente controllato dai nervi. Quando viene tagliato un nervo che fornisce la sensibilità ad un’area specifica sul palmo, quell’area non solo diventa insensibile, ma perde anche la sua capacità di raggrinzirsi quando è bagnata.

Inoltre perde la capacità di sudare.

 

  1. Le pieghe situate sulla parte dorsale delle nocche delle dita della mano indicano le aree in cui la pelle è attaccata al tendine sottostante. Se un dito, per un motivo qualsiasi, perde la possibilità di muoversi, le pieghe scompaiono.

 

 

  1. Un sesto delle anomalie congenite registrate sulle statistiche di nascita coinvolgono le estremità superiori.

 

 

  1. I bambini bianchi hanno quattro volte più probabilità dei bambini neri di nascere con le dita palmate (Sindattilia).

 

  1. La razza nera presenta un rischio dieci volte superiore a presentare un quadro di plidattilia congenita

 

  1. I muscoli che fanno muovere le dita sono molto forti, abbastanza forti da far sì che alcune persone possano arrampicarsi su superfici verticali sostenendo l’intero solo con un dito. I muscoli che permettono questo sono più forti di quanto si possa immaginare, infatti la biomeccanica della mano richiede che la forza generata dai muscoli che piegano la punta delle dita debba essere almeno quattro volte la pressione che viene prodotta sulla punta delle dita.

 

  1. Quasi il 90% delle donne e l’80% degli uomini nella fascia di età 75-79 anni hanno evidenze alla radiografia di artosi alle mani

 

  1. Le unghie non sono sensibili, ma l’unghia si estende in profondità sotto e dietro la pelle della cuticola, dove sono presenti delle termionazioni nervose sensitive che sono in grado di trasmettere le sensazioni fino alla punta dell’unghia. Il cervello integra le sensazioni dei nervi sia del polpastrello che della cuticola per dare una percezione complessa della pressione e del taglio alla punta delle dita. La perdita di un’unghia cambia anche la sensibilità del polpastrello.

 

  1. Termometro da carne

Questo è un trucco utile per grigliare. L’eminenza tenare è un “rigonfiamento” alla base del pollice in corrispondenza del muscolo opponente: non ci sono superpoteri immagazzinati in questa parte della mano, ma può essere usata per indicare la cottura di una bistecca! Non è necessario comprare il termometro per la carne: Ecco come capire, con le proprie mani, se la bistecca è cotta come la si vuole:

Premere con l’indice destro l’eminenza tenare della mano sinistra: questa è la consistenza della bistecca cruda. Se si tocca l’eminenza tenare mentre si preme il polpastrello dell’indice contro quello del pollice, si percepisce la consistenza di una bistecca al sangue; facendo la stessa cosa premendo pollice e medio si avrà la consistenza della bistecca media al sangue, usando l’anulare sarà di consistenza media, se infine si tocca l’eminenza tenare mentre si stringono i polpastrelli di pollice e mignolo avremo la consistenza di una bistecca ben cotta.

 

  1. Attualmente, circa il 10% della popolazione della terra è mancina: il 12,6% degli uomini e il 9,9% delle donne.

Attraverso la ricerca e lo studio di reperti fossili del passato, gli scienziati sono stati in grado di determinare questo rapporto non si è mai modificato nel corso della storia: infatti la scoperta di ossa, denti e vari strumenti sono stati in grado di rivelare che i Neanderthal destrorsi erano di gran lunga più numerosi dei mancini, proprio come la nostra popolazione moderna.

 

  1. Perche scrocchiano le dita?

Siamo abituati a pensare che la scienza si occupi solo di problemi molto seri, come i confini dell’Universo o della mente, ma ci sono migliaia di questioni altrettanto rilevanti dibattute nei centri di ricerca, spesso senza trovare una soluzione. Una di queste era la risposta alla fondamentale domanda: perché le dita della mano scrocchiano quando le tiriamo?

Il problema non è semplice. Se ne parla da 77 anni, da quando un medico tedesco, il professor Nordheim, studiò per primo il fenomeno con la modesta tecnologia disponibile nel 1938. Le sue conclusioni furono contestate da una ricerca del St. Thomas Hospital di Londra nel 1947, a sua volta smentita nel 1971 da un’indagine dell’Università di Leeds. Ma ora, grazie a un esperimento condotto con la risonanza magnetica dall’Università di Alberta a Edmonton, in Canada, sappiamo finalmente perché le dita scrocchiano.

La ricerca, pubblicata su «Plos One», è stata condotta da Greg Kawchuck, un medico ossessionato dal problema. Ne aveva parlato con un amico chiropratico, Jerome Fryer, un fanatico dello scrocchiamento, che ha prestato le sue dita alla scienza per sottoporle a un tiraggio artificiale nello scanner della risonanza magnetica. Ora sappiamo con certezza che l’Università di Leeds aveva torto, e che il St. Thomas Hospital si era invece avvicinato alla verità.

Quello che avviene nelle giunture ha più a che fare con le leggi della fisica dei liquidi, con le bibite gasate e con il lavaggio dei piatti di vetro che con la medicina. Nelle nocche della mano le ossa sono unite da muscoli e tendini. Le giunture sono ricoperte da una cartilagine e lubrificate dal liquido sinoviale, una sostanza composta da acqua, acido ialuronico, glicoproteine e ioni. Al St. Thomas Hospital, applicando una trazione di sette chili a un dito, si era notato già nel 1947che la giuntura nella nocca si discostava di circa mezzo centimetro, creando una depressione nel liquido sinoviale che favoriva la formazione di bolle.

A Leeds si era pensato che fosse l’esplosione di queste bolle a causare il rumore delle dita scrocchiate, ma non è così. Le dita di Fryer, tirate da un artigianale dispositivo di trazione, hanno dimostrato che è la formazione stessa delle bolle a causare il rumore, esattamente come avviene quando, aprendo una bibita, la pressione diminuisce, causando il tipico gorgoglio. Le bolle nel liquido sinoviale sono formate da idrogeno e ossigeno che si combinano e tornano al loro stato precedente dopo che il dito è stato scrocchiato. Questo dà una risposta a un’altra domanda: perché non si può fare scrocchiare lo stesso dito due volte di seguito. Bisogna aspettare che l’idrogeno e l’ossigeno tornino a mescolarsi nel liquido sinoviale per poter formare nuove bolle.

La scoperta può essere illustrata pensando a un noto fenomeno della fisica, la tribonucleazione dei piatti di vetro nel lavello. Chiunque avrà notato che due superfici di vetro bagnato creano una tensione e che per staccarle è necessario esercitare una forza che crea una rumorosa bolla nel sottile strato d’acqua che le unisce. Lo stesso avviene, in pratica, nelle nocche sottoposte a una trazione: all’inizio fanno resistenza, poi si sbloccano improvvisamente.

Ma la ricerca non è finita. Resta da scoprire per quale ragione le dita scrocchiano in alcuni individui e in altri no: in Canada già si cercano altri volontari.[4]

 

 

  1. L’uomo che ha la mano più grande del mondo è Lui Hua, della Cina. Il suo dito indice misura 30 cm e il suo pollice sinistro 25 cm. Ha una condizione patologica nota come “macrodattilia” – in altre parole, grandi dita. È stato operato e sono stati rimossi 11 chili di carne e ossa.

 

 

  1. Solo un muscolo

Quando si pensa ai movimenti di cui sono capaci le dita di una mano, è difficile credere che ogni dito abbia un solo muscolo, ma è vero. Si chiama “muscolo erettore del pelo” ed è il rrsponsabile della piloerezione dei peli che sono presenti sul dorso delle falangi delle mani

 

  1. Esperti di matematica. Gli studi dimostrano che i bambini con dita lunghe sono più bravi in ​​matematica.

 

  1. Due dita un muscolo. Piegare il dito medio verso il palmo e appoggiare la mano su un tavolo. Quindi sollevare il pollice, l’indice e il mignolo. Nessun problema, giusto? Adesso si provi ad estender l’anulare. Non si muove, vero? Questo avviene perché condivide un muscolo con mignolo e il medio, e non può funzionare in modo indipendente.

 

  1. La crescita delle unghie!Le unghie della mano crescono circa quattro volte più velocemente delle unghie dei piedi. Le unghie a crescita più lenta sono quelle che si trovano sulle dita più corte. L’unghia sul medio è quella con la ricrescita più veloce. L’unghia di un dito del piede impiega 6 mesi a crescere dalla base sino alla punta

 

  1. Dalla mano alla bocca. Le impronte digitali sono uniche, ma le probabilità che un essere umano abbia la stessa impronta di lingua di un altro, sono circa una su un milione. È interessante notare che ci sono anche una manciata di persone in tutto il mondo che non hanno alcuna impronta digitale. Nessuno sa perché questo accada.

 

 

 

 

  1. Le persone con più numero di dita. Due persone detengono il record per il maggior numero di dita nel mondo, sono Pranamya Menaria e Devendra Harne, entrambi nati in India. Menaria e Harne, che sono nati rispettivamente nel 2005 e nel 1995, hanno 25 dita ciascuno: 12 dita delle mani e 13 dita dei piedi.